Food Waste

Around 1,3 billion tons of food are wasted annually in the world, which correspond to almost 1/3 of the food production (FAO data).

Only in EU are thrown away around 88 million tons of edibles, 180 kilos each every year, with associated costs totally estimated at 143 billion euro.

Wasting food is not only an economic issue but also ethical, it reflects the social unbalance and disparity between whom is wasting and whom has not enough to eat: 222 billion tons of food in the bin of the developed countries (as much as the whole production of Africa Sub-Saharan, equal to 230 million tons), while 795 billion of people (98% in developing countries) are suffering of hunger.

FAO calculated that the global production of agriculture could feed one and half the entire population.

Where is, then, the portion of food which should go to whom is starving? Wasted.

Sadly, all the food wasted worldwide would cover four times the needs of malnourished!

In particular, it’s possible to distinguish among:

  • Food loss during the farming, post harvesting, industrial transformation and transportation of the goods;
  • Food waste during the final steps of the chain (distribution, retail, consumption).

There is a urgent problem of access to food between rich and poor people, North (West) and South (East), developed and developing countries; in the first 40% of the dissipation of food occurs along the big distribution and at domestic level, instead in the second the 40% of the loss of food during the processing phase and the preservation of it.

Therefore all the actors in the food chain have a role to play in preventing and reducing food waste, from those who produce and process foods (farmers, food manufacturers, processors) to those who make foods available for consumption (hospitality sector, supermarkets, retailers) and ultimately consumers themselves.

In conclusion it’s important to consider that food waste also depletes the environment of limited natural resources, sacrificed to produce, process, distribute and serve it.

 resti

 

SPRECO DI CIBO

Circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate annualmente nel mondo, che corrispondono circa ad un 1/3 della produzione di cibo (dati FAO).

Solo in EU vengono gettati via attorno agli 88 millioni di tonnellate di alimenti, 180 chili ogni anno, con costi associati totalmente stimati pari a 143 miliardi di euro.

Sprecare il cibo non solo è un problema economico ma anche etico, esso riflette lo squilibrio sociale e la disparità tra chi spreca e chi non ha abbastanza da mangiare: 222 miliardi di tonnellate di cibo finisce nel cestino dei paesi sviluppati (tanto quanto l’intera produzione dell’Africa Sub-Sahariana, equivalente a 230 milioni di tonnellate), mentre 795 miliardi di persone (98% nei paesi in via di sviluppo) stanno soffrendo la fame.

FAO ha calcolato che la produzione globale dell’agricoltura può sostentare una volta e mezzo l’intera popolazione.

Dov’è allora la porzione di cibo che dovrebbe essere destinata a chi è affamato? Sprecata.

Amaramente, tutto il cibo sprecato nel mondo coprirebbe quattro volte i bisogni dei malnutriti!

In particolare, è possibile fare una distinzione tra:

  • perdite di cibo (food loss) durante la coltivazione, le fasi successive al raccolto, la trasformazione industriale ed il trasporto dei beni;
  • spreco di cibo (food waste) durante i passaggi finali della catena (distribuzione, vendita, consumo).

Esiste un grave problema di accessibilità al cibo tra ricchi e poveri, Nord (Ovest) e Sud (Est), paesi sviluppati ed in via di sviluppo; nei primi il 40% dello spreco del cibo avviene nella grande distribuzione ed a livello domestico, invece nei secondi il 40% della perdita di cibo accade durante la fase di trasformazione e nella conservazione.

Dunque tutti gli attori della catena del cibo hanno un ruolo chiave da giocare per la prevenzione e la riduzione dello spreco di cibo, da coloro che producono e lavorano i beni alimentari (agricoltori, allevatori, aziende manifatturiere, industrie alimentari) a quelli che rendono il cibo disponibile per il suo consumo (ristorazione, supermercati e negozi) ed infine i consumatori stessi.

In conclusione è importante considerare  che lo spreco di cibo inoltre esaurisce le risorse limitate dell’ambiente, che sono state sacrificate per produrre, trasformare, distribuire e servire tale cibo.